Altro che “imbarazzo” del Sudafrica, altro che debunker politicizzati pronti a distorcere ogni notizia a favore della “narrazione ufficiale”: il Sudafrica dirà direttamente addio al Trattato di Roma, figurarsi pensare di arrestare Putin
Durissimo schiaffone in faccia alla Corte dell’Aia, alla NATO ed all’Occidente. Il partito al governo in Sudafrica, l’African National Congress – ANC -, ha deciso di ritirare Pretoria dalla Corte penale internazionale (ICC).
Lo ha detto pubblicamente oggi il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa: “La decisione dell’ANC di ritirare il Paese dalla Corte penale internazionale è dovuta al pregiudizio della Corte penale internazionale in determinate situazioni”, ha affermato dopo i colloqui con il suo omologo finlandese Sauli Niinisto a Pretoria.
Adesso si passa ai fatti: per ritirarsi dalla Corte penale internazionale e dire quindi addio al Trattato di Roma, servirà un voto parlamentare, ma l’ANC ha già la maggioranza per farlo. Della possibile decisione della ANC si era già parlato dei giorni scorsi, ma adesso ci sono le parole di Ramaphosa ad ufficializzare l’iniziativa.
Le azioni del Sudafrica costituiscono uno schiaffone in pieno volto all’Occidente: il prossimo agosto, il presidente della Russia Vladimir Putin è atteso come uno dei leader del 15esimo meeting dei Paesi Brics.
A dirla tutta, contrariamente a qualche “strana barzelletta” trapelata sulla stampa italica, per accogliere il capo del Cremlino a Durban, città sulla costa orientale dello Stato africano che ospiterà l’incontro, al Sudafrica non serve minimamente uscire dal Trattato di Roma: basta che “se ne freghi”, come ha già fatto nel 2015, quando Pretoria non eseguì l’arresto sul proprio territorio del presidente sudanese Omar al-al Bashir, anch’esso raggiunto dall’ordine di arresto della CPI. Dunque la decisione di uscire dal Trattato di Roma suona proprio come una porta in faccia all’Occidente, una presa di posizione netta a favore dei Brics e della Russia.
Redazione Fatti & Avvenimenti