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Kiev ha quasi finito le scorte di munizioni e ammette: “non possiamo abbattere tutti i missili russi”

La notizia che Kiev fosse a corto di missili antiaerei, era tra quelle contenute nelle carte top secret Usa pubblicate sui social, ma ora arriva anche la conferma di Kiev: “non possiamo abbattere tutti i missili russi”

Secondo quanto riportato dal New York Times, Kiev sta esaurendo sia i sistemi di difesa aerea ucraini che le munizioni e senza l’arrivo di ingenti forniture occidentali non sarà in grado di contrastare gli eventuali attacchi dell’aviazione russa, la cui forza è ancora intatta. La previsione fatta da ufficiali americani è contenuta in alcuni dei documenti classificati del Pentagono finiti sui social.

Non c’era comunque certezza della notizia, anche perché sia gli americani che i russi, hanno considerato i documenti come depistaggio e quindi non veri o almeno parzialmente modificati. Ma ora almeno su questa specifica notizia arriva la conferma ufficiale di Kiev, ammettendo che “i missili russi che colpiscono l’Ucraina possono teoricamente essere abbattuti da missili antiaerei, ma essendone rimasti pochi, se si abbattono tutti si potrebbe causare un rapido esaurimento delle scorte e lasciare i cieli ucraini indifesi ai missili da crociera, agli aerei e agli elicotteri russi, che costituiscono una minaccia più grave”.

A dichiararlo è Yuri Ignat, portavoce dell’aeronautica militare di Kiev. “Un missile lanciato da un aereo da una grande altezza può anche essere abbattuto. Ma dove prendere tanti mezzi? Se calcoliamo quanti missili sarebbero necessari – perché è necessario più di un missile per colpire una bomba, che non è cosa così facile -, allora corriamo il rischio semplicemente di restare senza armi sufficienti per contrastare le forze della Federazione Russa che sono già all’interno del Paese”. Il compito principale dell’aviazione, ha ricordato il portavoce citato da Ukrinform, è impedire che aerei ed elicotteri russi appaiano nei cieli ucraini. “Se questi compaiono e sganciano bombe a caduta libera, allora, credetemi, l’inferno diventa molte volte peggiore”.

Una conferma dunque di quanto riportato dal New York Times, che citando uno dei documenti trapelati, le scorte di missili per i sistemi di difesa aerea S-300 e Buk dell’era sovietica, che costituiscono l’89% della protezione dell’Ucraina contro la maggior parte degli aerei da combattimento e alcuni bombardieri, saranno completamente finite tra metà aprile e il 3 maggio. Il testo, che risale al 28 febbraio, basava la valutazione sui ritmi di consumo dei missili del momento. Non è chiaro se tali ritmi siano cambiati.

Lo stesso documento valutava che le difese aeree ucraine progettate per proteggere le truppe in prima linea, dove è concentrata gran parte della potenza aerea russa, saranno “completamente esaurite” entro il 23 maggio, con conseguenti difficoltà sulla rete di difesa aerea più in profondità nel territorio ucraino.

L’amministrazione Biden per sopperire a questa “falla”, la scorsa settimana ha annunciato l’invio di ulteriori munizioni e intercettori per la difesa aerea come parte di un pacchetto di aiuti da 2,6 miliardi di dollari, parte del quale sarà utilizzato per aiutare Kiev a prepararsi per l’offensiva di primavera.

Ma non è sicuro se questo sarà sufficiente, dicono i dirigenti Usa contattati dal Nyt, tutto dipenderà da una serie di fattori, tra cui se gli alleati della Nato effettueranno le proprie consegne e se Putin continuerà a non rischiare i suoi preziosi aerei da guerra, che secondo quanto ammesso dal capo dello Stato maggiore congiunto Mark Milley a febbraio a Msnbc: “L’aviazione russa é intatta”. Con queste premesse, la tanto annunciata controffensiva di primavera ucraina, appare più propaganda che scenario reale sul campo.