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La manovra del governo “bocciata” da tutti anche da Bankitalia e confindustria, oltre che sindacati e opposizione

“Che la manovra non piaccia a sindacati, Confindustria, Bankitalia, vuol dire che non pende da nessuna parte. È un buon segno, va bene”


Questa la risposta del sottosegretario Giovambattista Fazzolari alle domande dei cronisti sulle critiche sollevate, in particolare, da Palazzo Koch, sulla legge di bilancio, in particolare sulle critiche di Bankitalia che la definisce “Iniqua, favorisce l’evasione ed è contraria al Pnrr”, Fazzolari osserva:E’ una banca privata che cura gli interessi delle banche che non vogliono più vedere il contante in circolazione. Ma quella elettronica non è la moneta ufficiale della Bce”.

Ma a parte la difesa d’ufficio di Fazzolari la manovra non piace a nessuno. Che i sindacati si mettessero di traverso era anche prevedibile, ma il No di Confindustria e Bankitalia e persino alla Corte dei Conti, ai quali ieri sera dulcis in fundo si sono aggiunti i dubbi anche dell’Ufficio parlamentare di bilancio, qualche dubbio che qualcosa poteva essere scritta meglio sorge. Ma per Fazzolari “bene così, è un buon segno, vuol dire che non pende da nessuna parte e che che quindi siamo sulla strada giusta”.  Oggi finisce il termine per presentare gli emendamenti, che saranno al massimo 400 quelli accettati e il 20 tutti in aula, alla Camera per votare una legge che non piace a nessuno, ma che sarà approvata visto che il governo dispone di una larga maggioranza nei due rami del parlamento.

Alle critiche di Bankitalia sull’uso del contante che da 200 euro passa a 5000 e sulla possibilità degli esercenti di non accettare pagamenti con il pos sotto i 60 euro, l sottosegretario risponde: “Normale che ognuno in questa fase dica quali sono gli aspetti che lo deludono, a maggior ragione la fa Bankitalia che è partecipata da banche private, ha quindi una propria visione soprattutto sulla circolazione del contante che reputa più opportuno che non ci sia più di fatto in circolazione. Peccato però – aggiunge Fazzolari – che questa non sia la visione della Bce. La Banca centrale europea ribadisce in ogni occasione che la banconota è l’unica moneta a corso legale e che gli Stati membri non possono limitarne l’utilizzo a favore di una moneta privata quale è quella del circuito elettronico bancario”. Un attacco preciso a Bankitalia ed infatti poco dopo, fonti di governo si affrettano a precisare che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio “non ha mai messo in discussione l’autonomia di Bankitalia. Anzi, ribadisce il pieno apprezzamento per l’operato di via Nazionale. Quindi nessuna polemica”.

Fazzolari risponde anche alle critiche del superbonus, che precisa resterà al 90%: “non lo proroghiamo, anche perché non è quello il problema: il problema sono i crediti di imposta, stiamo tentando di trovare su questo una soluzione”. Secondo il sottosegretario: “110% o 90% cambia che l’inquilino che deve fare 10mila euro di lavori prima non pagava niente e ora deve pagare 1.000 euro, ma per chi è in difficoltà interveniamo con un apposito fondo. Si confondono i due temi che sono diversi. Dobbiamo trovare un meccanismo per cui le banche possano trovare un qualche interesse a prendersi questi crediti senza che questo mandi all’aria i conti pubblici, perché vale 60 miliardi che non può essere che paghi lo Stato”.

Infine il reddito di cittadinanza: “Ho visto un filmato diffuso da Conte di una signora con sei figli. – Dice Fazzolari – Anche là, almeno una cosa Conte la dovrebbe sapere, ovvero come funziona il reddito di cittadinanza e quali sono le modifiche. Noi abbiamo detto che cambia solamente per i soggetti tra i 18 e i 59 anni senza figli minori a carico e occupabili. Il soggetto che continua a prendere il reddito di cittadinanza è il minore a carico, a prescindere. Persona con sei figli minori a carico viene coperto, e per di più è aggiuntivo all’assegno unico. Quindi quella casistica non è stata modificata rispetto a prima. E’ chiaro che se poi invece una forza di opposizione come il M5S va in giro a raccontare che togliamo i soldi ai minori in difficoltà diventa tutto più complicato”.

E a chi gli domanda se il M5S stia aizzando la piazza: “non dico questo – risponde – ma dico che raccontare esattamente come stanno le cose è più serio. Uno può non essere d’accordo su come abbiamo modificato il Rdc, basta che lo contesta per come lo abbiamo modificato. Dire che lo abbiamo tolto ai minori a carico non è vero”.