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La Russia nazionalizza le imprese straniere e li redistribuisce a imprenditori filo-Cremlino

Il presidente russo Vladimir Putin sta creando una nuova “élite” di imprenditori filo-Cremlino distribuendo loro le imprese nazionalizzate, mentre aumenta la pressione finanziaria su Mosca a causa della maggiore spesa militare

Lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento di intelligence in un rapporto pubblicato su X. La Russia ha preso sotto il controllo statale circa 180 aziende, per un valore di circa 11,5 miliardi di dollari, dall’inizio della guerra con l’Ucraina nel febbraio 2022. A partire dalle società di proprietà di stranieri, comprese quelle società controllate da russi che vivono all’estero.

 Gli esperti di Londra aggiungono che l’operazione sarebbe legato al desiderio dello Stato di ridurre i legami esterni (soprattutto occidentali) nell’economia russa. Secondo l’intelligence britannica, lo Stato russo sta ridistribuendo i beni agli imprenditori che appoggiano la guerra contro l’Ucraina. Questa nazionalizzazione è probabilmente legata a un appello lanciato da Putin in un discorso del febbraio 2024 ai russi di creare una nuova élite nazionalista forgiata dal conflitto. “L’aumento della spesa militare ha quasi certamente aumentato la pressione finanziaria sullo Stato russo, insieme alle sanzioni economiche e ai deflussi di capitali dalla Russia dall’inizio della guerra – si legge nel rapporto -. È probabile che lo Stato russo aumenti il suo controllo sulle aziende nei settori ‘strategici’ come la difesa”.