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La UE rifiuta il vaccino Sputnik V, Putin: “UE difende interessi ditte, non salute persone”


Dichiarazione shock del commissario europeo Thierry Breton: “L’UE non ne ha bisogno del vaccino russo Sputnik V, la priorità deve andare ai vaccini prodotti sul territorio europeo” (da ditte farmaceutiche private)

“Priorità ai vaccini prodotti sul territorio europeo. Non abbiamo assolutamente bisogno dello Sputnik V”: è quanto ha dichiarato al telegiornale francese di Tf1 il commissario europeo Thierry Breton, incaricato per i vaccini. Breton ha affermato che l’Europa potrebbe raggiungere l’immunità di gregge entro il 14 luglio e che “i russi hanno difficoltà a produrre il siero e noi li aiuteremo nel secondo semestre se ne avranno bisogno”.

Insomma, prima ancora che l’EMA – l’agenzia del farmaco europea – si rechi – con enorme ritardo – in Russia per valutare lo Sputnik, già il commissario afferma ai Tg francesi che l’UE darà comunque priorità alle proprie aziende private, i cui vaccini sono stati in questi mesi al centro di scandali, verifiche e polemiche per decessi sospetti.

La questione, oltre che economica e commerciale, è evidentemente anche tutta politica: la Ue del Patto Atlantico, anche su un tema delicatissimo come il vaccino contro il Covid-19, vera e propria piagha mortale del continente, deve comunque seguire gli USA che con il nuovo presidente del PD americano Joe Biden, appena insediato, ha subito cercato lo scontro aperto con la Russia arrivando a definire il presidente Putin “un killer che pagherà per essersi intromesso nelle elezioni americane”. Occidente contro Oriente, Ovest contro Est, riportando le lancette indietro di 30 anni e tornando in piena Guerra Fredda, anche durante una pandemia mondiale che in tutta Europa – Italia compresa – ha ucciso centinaia di migliaia di persone. 

La durissima replica di Mosca non si è fatta però attendere, con lo stesso presidente Vladimir Putin che ha dichiarato:I funzionari dell’Unione Europea affermano che non c’è bisogno dello Sputnik V. Ma tali dichiarazioni sembrano indicare la volontà di difendere gli interessi di alcune aziende piuttosto che delle persone“.

Ricordiamo che dopo iniziali accuse e diffidenze occidentali, i risultati positivi dello Sputnik V sono stati pubblicati sulla principale rivista di medicina Lancet e che ad oggi il vaccino russo è stato approvato per l’uso in 55 nazioni.

Comunque non è ancora certo che il vaccino Sputnik non arriverà in Europa: l’Ema farà delle ispezioni in Russia – dal 10 di aprile – per valutare la produzione del farmaco e la sua sicurezza. Tale valutazione non è attesa prima di maggio ma già da febbraio in alcuni paesi dell’Europa dell’est – come l’Ungheria di Victor Orban – hanno iniziato comunque la vaccinazione con Sputnik.

Inaspettatamente, anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel si è detta pronta ad usare il vaccino russo in Germania, ma – ha precisato – esclusivamente dopo l’approvazione dell’Ema, a seguito della quale sarebbe meglio fare un acquisto comune europeo, come per gli altri vaccini. Se poi però l’acquisto da parte dell’Unione Europea non dovesse esserci, allora la Germania acquisterà le dosi da sola.

In Italia intanto l’Istituto Spallanzani di Roma sta per stipulare un primo accordo per una sperimentazione in forma scientifica del vaccino Sputnik, ma anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi ha aperto, similmente alla Merkel, all’utilizzo del farmaco russo.