Un peschereccio tunisino aveva fatto sbarcare alcuni clandestini e poi stava tornando indietro, ma è stato intercettato dalle motovedette di Lampedusa che lo hanno raggiunto ed arrestato i cinque scafisti a bordo
L’episodio è accaduto nel pomeriggio dello scorso 20 luglio. Un peschereccio tunisino era arrivato non visto fino a Lampione, un isolotto a pochissime miglia da Lampedusa, dove aveva fatto sbarcare alcuni migranti che aveva a bordo, poi aveva invertito la rotta per portarsene da dove era partito.
Ma i militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, coadiuvati da assetti aereonavali dell’Agenzia Europea Frontex, a seguito della segnalazione del personale in servizio all’area Marina Protetta Isole Pelagie, hanno inseguito, raggiunto e catturato il peschereccio tunisino, arrestando i cinque membri dell’equipaggio e poi scortato il natante nel porto di Lampedusa.
Le successive indagini della polizia giudiziaria, effettuati dai finanzieri di mare in collaborazione con Guardia di Finanza di Lampedusa e dell’ufficio Circondariale Marittimo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Agrigento, hanno confermato che la barca era stata utilizzata per trasportare illegalmente clandestini.
I cinque tunisini sono stati quindi sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, convalidato il 27 luglio dal giudice per le Indagini Preliminari, e condotti nel carcere ad Agrigento. L’accusa nei loro confronti è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il peschereccio è stato sequestrato.
Redazione Fatti & Avvenimenti