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New York Times: fallimento della controffensiva delle truppe ucraine addestrate e armate dall’Occidente

Le prime settimane della tanto attesa controffensiva non sono state positive per le truppe di Kiev addestrate e armate dagli Stati Uniti e dai loro alleati. L’esercito ucraino in difficoltà ha quindi messo da parte i metodi di combattimento statunitensi ed è tornato alle tattiche che conosce meglio

È quanto scrive il New York Times nel lungo articolo “Ukrainian Troops Trained by the West Stumble in Battle”, pubblicato ieri 2 agosto, nel quale analizza la situazione sul campo di battaglia a quasi due mesi dall’inizio della controffensiva ucraina.

Equipaggiate con armi americane avanzate e annunciate come l’avanguardia di un grande assalto, – racconta il quotidiano statunitense – le truppe di Kiev si sono impantanate nei campi minati russi e sono diventate facile bersaglio del fuoco costante della sua artiglieria e dei suoi elicotteri da combattimento. Le truppe a quel punto hanno perso i riferimenti ed una unità ha ritardato un attacco notturno fino all’alba, perdendo il suo vantaggio, per un’altra i comandanti vedendola in balia del nemico l’hanno fatta ritirare dal campo di battaglia.

Secondo quanto affermano funzionari statunitensi e analisti indipendenti – sempre come riporta il New York Times – le brigate ucraine addestrate in Occidente stanno cercando di cambiare il modo di combattere. I comandanti militari ucraini hanno cambiato tattica ed invece di avanzare nei campi minati sotto il fuoco russo, stanno puntando sul logoramento delle forze nemiche con artiglieria e missili a lungo raggio. Al momento è in corso un’offensiva nel sud del paese ed una seconda, condotta da forze addestrate dall’Occidente, che stanno lanciando attacchi su piccola scala per tentare di sfondare le linee russe.

Ma anche i primi risultati di questa strategia non sono incoraggianti. Le truppe ucraine dopo due mesi hanno riconquistato solo alcuni villaggi e i successi ottenuti lo scorso autunno nelle città strategicamente importanti di Kherson e Kharkiv, sembrano ormai lontani ricordi. Il complicato addestramento alle manovre occidentali non ha dato agli ucraini il vantaggio sperato e si è infranto sullo sbarramento dell’artiglieria russa.

La decisione dell’Ucraina di cambiare tattica con il combattimento in corso, – scrive il New York Times – è un chiaro segnale che le speranze della NATO di ottenere grandi progressi dalle formazioni ucraine, che dispongono di nuove armi, nuovo addestramento e potenti munizioni di artiglieria non si sono concretizzate, almeno per ora.

Solleva interrogativi anche la qualità dell’addestramento che gli ucraini hanno ricevuto dall’Occidente e il fatto che decine di miliardi di dollari di armi, compresi quasi 44 miliardi di dollari dall’amministrazione Biden, non abbiano avuto successo nel trasformare l’esercito ucraino in una NATO- forza combattente standard.

“La controffensiva in sé non è fallita; si trascinerà per diversi mesi fino all’autunno”, ha dichiarato Michael Kofman, membro anziano del Carnegie Endowment for International Peace, che ha recentemente visitato le linee del fronte. “Probabilmente, il problema sta nel presupposto che con pochi mesi di addestramento, le unità ucraine potevano essere già nelle condizioni di combattere come le forze americane, guidando l’assalto contro una difesa russa ben preparata, ed invece sarebbe stato meglio aiutare gli ucraini a combattere come sanno fare”.

La strategia del presidente russo Vladimir Putin è sempre stata quella di aspettare le mosse dell’Ucraina e dei suoi alleati per poi vincere la guerra esaurendoli. I funzionari americani, consapevoli dei programmi di Putin, sono preoccupati che il ritorno dell’Ucraina alle sue vecchie tattiche rischi di esaurire le preziose scorte di munizioni, facendo di fatto il gioco di Putin, trascinando l’Ucraina in una guerra di logoramento.

I funzionari dell’amministrazione Biden avevano sperato che le nuove brigate addestrate dall’Occidente, circa 36.000 soldati, avrebbero dimostrato che il modo di fare guerra americano era superiore all’approccio russo. Speranze che si sono infrante sulle linee di difesa dell’esercito russo che ha una struttura di comando rigidamente centralizzata. Gli americani hanno insegnato agli ucraini a consentire ai soldati arruolati anziani di prendere decisioni rapide sul campo di battaglia e di schierare tattiche di armi combinate: attacchi sincronizzati di fanteria, armature e forze di artiglieria, ma fino ad adesso non ha funzionato.