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Palermo. Arrestata dipendente di Riscossione Sicilia: sospesa continuava ad intascare i soldi dei contribuenti


Era stata sospesa dal suo posto di dipendente di Riscossione Sicilia, ma imperterrita continua ad intascarsi i soldi dei contribuenti: arrestata 

È stata arrestata e posta ai domiciliari Renata Sciortino, di 41 anni, dipendente di Riscossione Sicilia, che secondo quanto accertato dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, tra il 2017 e il 2019, si sarebbe fatta consegnare da vari contribuenti ingenti somme di denaro, stimate in almeno 163 mila euro, con la promessa di potere aderire a procedure particolarmente agevolate per la trattazione delle relative pratiche. Il pm inoltre aveva già emesso un sequestro preventivo di oltre 163.000 euro a copertura del somma sottratta, oltre al sequestro di un immobile nel centro di Palermo e due autovetture di recente immatricolazione. Infine è stato anche disposto il blocco su un quinto dello stipendio, come previsto dalla legge.

Secondo quanto accertato dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, la 41enne tra il 2017 e il 2019, si sarebbe fatta consegnare da vari contribuenti ingenti somme di denaro, stimate in almeno 163 mila euro, – ma secondo ulteriori accertamenti fatti dai finanzieri la somma sottratta sarebbe di oltre 200.000 euro – con la promessa di potere aderire a procedure particolarmente agevolate per la trattazione delle relative pratiche. Poi ottenuti i pagamenti, di solito in contanti, ma anche tramite ricariche su carte postepay, si sarebbe appropriata delle cospicue somme senza effettuare alcun versamento per la gestione delle posizioni debitorie dei contribuenti raggirati.

Sempre secondo gli inquirenti, parte dei soldi sottratti illecitamente, sono stati utilizzati per la ricarica di conti di gioco e scommesse online, per cui è scattata anche la denuncia per autoriciclaggio. Tra i soggetti danneggiati ci sarebbe anche una congregazione religiosa e una cooperativa che gestisce una comunità alloggio per famiglie svantaggiate e donne vittime di violenza e maltrattamenti.

Il gip lo scorso mese di febbraio aveva sospeso la donna dal servizio, ma l’indagata ha reiterato analoghe condotte fraudolente, fissando appuntamenti con persone che si erano in passato rivolte a lei per avviare pratiche per rottamazione di cartelle esattoriali.

A fronte di questi ulteriori elementi investigativi il gip ha ravvisato un aggravamento della misura cautelare e disposto gli arresti domiciliari poiché l’indagata “ha mostrato insofferenza e noncuranza al rispetto della legge perseverando nella condotta illecita nonostante il trasferimento ad altri uffici, la sospensione dal servizio e della conoscenza del procedimento penale a suo carico, circostanze che fondano una prognosi negativa sul futuro comportamento dell’indagata e sulla sua capacità, in futuro, di autocontrollo”.

Le indagini continuano per verificare il coinvolgimento di ulteriori contribuenti raggirati.