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Quattro immigrati armati di machete rapinano un ragazzino: il video ripreso dalle telecamere del treno

Quattro immigrati armati di machete rapinano un ragazzino: tutti identificati e arrestati con un’operazione congiunta da agenti della Polfer, della questura e dai carabinieri

È accaduto a inizio luglio, su un treno da Lecco per Milano Porta Garibaldi. Secondo quanto ricostruito dalle immagini, quattro immigrati centroafricani hanno tenuto in ostaggio i passeggeri brandendo un grosso machete con una lama lunga una quarantina di centimetri, ed hanno brutalmente aggredito e rapinato un ragazzino, che ha tentato di difendersi rinchiudendosi dentro i servizi igienici. Il tentativo purtroppo è fallito, i quattro malviventi, hanno forzato la porta della ritirata, hanno ritirato fuori a forza il ragazzo e dopo averlo circondato, lo hanno percosso e obbligato a consegnare soldi e borsello con il cellulare.

Gli immigrati infine hanno provato a disfarsi del machete, ma gli inquirenti lo hanno trovato nascosto infilato tra due sedili. Alla prima fermata alla stazione di Olgiate Molgora due di loro un 22enne e di un 25enne, sono stati subito bloccati e arrestati dagli agenti della Polizia ferroviaria di Lecco e dai carabinieri di Merate e di Brivio con l’accusa di rapina e interruzione di pubblico servizio, in quanto il treno su cui viaggiavano è arrivato a destinazione con tre ore di ritardo. I due sono stati rinchiusi nel carcere di Pescarenico.

Dagli accertamenti successivi è emerso che uno dei due inoltre ha partecipato ad una rissa in centro a Lecco, durante la quale ha accoltellato un coetaneo, ferendolo alla testa. In seguito ad ulteriori indagini è stato identificato e catturato sia un terzo ragazzo che faceva parte della stessa banda, che è stato rintracciato sul lungomare di Riccione, che aveva il compito di palo, sia il quarto complice.

L’attività d’indagine sono state rese note durante una conferenza congiunta tra i vertici della questura di Lecco, della Polfer e dei carabinieri del comando provinciale lecchese, insieme al procuratore capo Ezio Domenico Basso.