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Roma. Domani sfratto dello storico Caffè Greco, i critici Sgarbi e Battaglia La Terra Borgese in difesa


Sulla stessa linea d’onda di Battaglia La Terra Borgese anche il collega Vittorio Sgarbi: “L’Antico Caffè Greco che non può e non deve chiudere. Questa è una battaglia di civiltà. Contro chi pensa che col denaro è possibile fare tutto”

Con molta probabilità, lo storico Caffè Greco di Roma che per oltre 250 anni ha assolto ad una funzione indiscutibile per l’arte e la cultura internazionale, probabilmente domani sarà costretto a chiudere. Il 22 ottobre è infatti la data dello sfratto esecutivo dell’attività sita nella centralissima via dei Condotti a Roma. La gestione, in dura contrapposizione con la proprietà dell’immobile che appartiene all’Ospedale Israelitico, ha comunque annunciato l’apertura anche per domani, in protesta.

“C’è chi non riflette su quel quarto di millennio di storia romana e mondiale che è stata generata nel e dall’antico Caffè Greco, e non credo possa egli considerarsi qualcuno con a cuore il bene pieno dell’umanità”, afferma energicamente il critico d’arte siciliano Paolo Battaglia La Terra Borgese, già tra i membri del Comitato d’Onore permanente del Premio Nazionale Liolà.

“È un caffè davvero amaro per le 300 opere d’arte collezionate dal Caffè Greco, e molte di queste – continua il critico dopo il gioco di parole -, sono addirittura vincolate. Ci troviamo davanti ad una grave pericolosità insita nello sfratto esecutivo che incombe sulla storica attività per martedì 22 ottobre, e a cui il Ministero dei Beni Culturali e tutti gli Organi competenti devono far fronte con una opera di fortificazione a difesa della storia di un bar frequentato tra gli altri da Gabriele D’Annunzio e Johann Wolfgang von Goethe, Leopardi, e tantissimi altri nomi di lingua e cultura diversa.

Il Caffè Greco costituisce la più grande galleria d’arte privata aperta al pubblico esistente al mondo, e, oltre tutto, nella centralissima via dei Condotti a Roma, caput mundi. Un così grande bene culturale, esperanto della cultura, potenzialmente degno di attenzione da parte dell’UNESCO, non può essere visto quale mero e volgare strumento di messa a reddito, sarebbe uno strumento nemico di ogni cordiale linguaggio rivolto all’umanità”.

In difesa del Caffè Greco anche il critico d’arte e senatore Vittorio Sgarbi che per domani ha annunciato: “Martedì sarò a Roma a prendere un caffè all’Antico Caffè Greco che non può e non deve chiudere. Questa è una battaglia di civiltà. Contro chi pensa che col denaro è possibile fare tutto. Si può fare molto, ma non tutto. Non a scapito della memoria comune che va preservata. Per questo martedì 22 sarò presente in via dei Condotti dalle 7.30 alle 9 per offrire cappuccino e brioches ai manifestanti