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Sciacca. 18enne si sente male dopo 5 ore di mascherina in classe: finisce al pronto soccorso


Il ragazzo, già affetto da una lieve forma di tachicardia (TPSV) per la quale non necessita però di terapia, si è sentito male già in classe, ma uscito da scuola pallido e con le palpitazione ha avuto bisogno di ricorrere alle cure ospedaliere del Giovanni Paolo II di Sciacca

Un ragazzo saccense di 18 anni si è sentito male mentre seguiva le lezioni nella scuola superiore che frequenta in città. Il fatto è successo il 17 settembre scorso, ma la notizia è stata resa nota solo ora. Il ragazzo per circa due ore prima di giungere al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II di Sciacca ha avuto palpitazioni aritmiche, il referto medico parla di un episodio di “fibrillazione atriale permanente”; il 18enne soffre di una lieve forma di tachicardia (TPSV) per la quale non necessita però di terapia.

Non è chiaro cosa possa aver scatenato il malessere, ma è convizione della famiglia del giovane che la causa – o concausa – possa essere attribuita all’uso prolungato (per 5 ore di lezioni a scuola) della mascherina anti-covid 19. Per questo la famiglia sta anche valutando di far presentare il giovane, al 5° anno del suo corso di studi, da privatista, per evitare di costringerlo ad indossare la mascherina a scuola ed evitare nuovi malesseri.

Questa non è certamente la prima volta che si sente parlare di stati di malessere in qualche modo legati all’uso prolungato della mascherina anti-covid, specialmente riguardo a soggetti con patologie pregresse.

La prevenzione e l’uso della mascherina quale primario dispositivo di sicurezza personale contro il covid, oltre che ormai essere prescritto da vari decreti ed ordinanze, è anche moralmente obbligatorio e fondamentale per prevenire il diffondersi dell’epidemia. Ci si chiede però se tutti, compresi i soggetti con difficoltà cardiaca e/o respiratoria possano effettivamente rispettare tali direttive senza rischiare di incorrere in malesseri più o meno forti.