Una nota stampa senza mezzi termini: “Sono stato attaccato e giudicato male solo per avere detto la verità”, dice il consigliere, “bisogna presentare una proposta con 15 firme e la mia sarà la prima”. Italia Viva e Alessandro Curreri devono chiarire la loro posizione.
“Purtroppo avevo ragione. Una mozione di sfiducia presentata senza avere la certezza che all’atto della votazione potesse passare. Per la fretta di presentare una mozione si è fatto credere alla città che tutto fosse pronto, quando alla conta dei fatti i 15 voti necessari non ci sono mai stati”. A dirlo oggi è il consigliere d’opposizione Pasquale Bentivegna che spiega nel dettaglio i motivi dei dubbi espressi in fase di discussione della sfiducia presentata con 10 firme.
“La gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi!!! e così la corsa alla presentazione non ha permesso ai proponenti di fare bene i conti, per cui, al primo giorno utile per votare la mozione, dei 15 consiglieri che avrebbero dovuto votarla: alcuni non erano presenti, mentre altri non avevano ancora ufficialmente espresso la loro posizione.
Sono stato attaccato e giudicato male solo per avere detto la verità, ovvero che sarebbe stato inutile presentare una mozione senza la certezza di raggiungere il quorum necessario come previsto, ovvero 15 voti.
Oggi si parla di una probabile presentazione di una nuova proposta di mozione. Questa volta, nuovamente ed ancora più forte, dico che dovete essere onesti con la città, bisogna presentare una proposta con 15 firme e la mia sarà la prima. Basta con strategie nascoste, o si è o non si è per la sfiducia
Non può più passare il messaggio che “intanto siamo 12 e poi in consiglio si vedrà”; non si può andare in aula senza avere risposte chiare a queste domande:
Italia Viva vota o non vota la sfiducia?
I Pentastellati che firmeranno la mozione sono uno o due?
Io sarò il primo firmatario della nuova proposta a patto e condizione che venga presentata da almeno 15 consiglieri; se ciò non accadesse sarebbe tutto inutile trasformandosi nuovamente in una perdita di tempo, all’inseguimento di una mozione che non passerà mai.
Anche perché la città non si può più permettere di avere ancora una macchina amministrativa imbrigliata e bloccata stante le diverse criticità che non possono più aspettare.
Per le sorti di questa città è ora di metterci la faccia, o siamo almeno 15 consiglieri che presentiamo e votiamo la mozione di sfiducia, o evitiamo di perdere ancora inutilmente tempo e cominciamo, con grande responsabilità, a rimboccarci le maniche per risollevare le sorti della nostra città”.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.