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Sciacca. Il comune rimette in libertà 15 cani: protestano le associazioni e l’On. Mangiacavallo


Il sindaco del Comune di Sciacca Francesca Valenti ha firmato un’ordinanza, la n. 86, con la quale ordina la reimmissione sul territorio nelle giornata di domani di 15 cani che sono stati sterilizzati


Dovrebbe essere un’operazione di routine, se fatta rispettando le leggi, il buon senso e gli animali. Purtroppo nessuno di questi requisiti è stato rispettato è così le due associazioni animaliste iscritte all’albo regionale, le uniche deputate per legge ad operare sul territorio ad accudire i randagi, hanno alzato le barricate, a cui si aggiunto anche l’On Matteo Mangiacallo.

Le associazione, che sono venute a conoscenza dell’ordinanza dopo essere stata firmata,  lamentano in primis la mancata convocazione ad essere sentiti in merito alla reimmissione dei cani sul territorio, così come previsto dalle legge regionale n.15 del 2000, nello specifico al comma 6, dell’art. 15,  che obbliga il Comune ad acquisire il parere preventivo delle associazioni.

Parere che quanto dichiarato dalle due associazioni sarebbe stato negativo, almeno per due punti fondamentali. Il primo che liberare 15 cani contemporaneamente, potrebbe causare gravi conseguenze, gli animali infatti, una volta liberati vanno gestiti e aiutati al reinserimento sui territori.

Il secondo punto, riguarda proprio la gestione degli animali liberati, che il Comune nonostante sia il proprietario, abbandona senza dargli da mangiare. La sopravvivenza di questi cani fino ad adesso è stata gestita dalle associazioni, che per mezzo dei lori associati – A SPESE LORO – hanno provveduto ad acquistare croccantini e spesso anche le medicine per le cure.

Va da se, che lo sforzo economico di queste singole persone ha dei limiti, che a loro detta sono stati già tempo superati, il fatto quindi di dovere aggiungere altre bocche da sfamare, diventa un problema.

Le associazioni, che hanno preannunciato vari esposti, insieme all’On. Matteo Mangiacavallo, invitano il sindaco ad annullare l’ordinanza e discutere, come la legge prevede, i nuovi tremini di reimmissione.

Di seguito la nota dei Mangiacavallo.

Nella data di ieri è stata pubblicata l’ordinanza sindacale n. 86 con la quale, su proposta del responsabile del 3° Settore 3° Sezione – Ufficio Randagismo, il sindaco ha disposto di rimettere in libertà n. 15 cani nelle stesse zone dove tempo fa erano stati catturati, dandone mandato al personale del servizio comunale accalappiacani, coadiuvato dal Comando di Polizia municipale e dalle associazioni animaliste.

Alcuni cittadini mi hanno contattato allarmati per quanto sta avvenendo, poiché la immissione di questi 15 cani potrebbe contribuire ad aggravare lo stato di emergenza sanitario in tema di randagismo che già vive la città di Sciacca.

Tenuto conto che siamo nel bel mezzo del mese di agosto, mese in cui Sciacca dovrebbe vivere di turismo, e che tale situazione potrebbe recare danni alla città, ho chiesto, con nota indirizzata ai responsabili del servizio e al sindaco, di sospendere l’attività prevista per domani al fine:
1) di programmarla meglio e in altro periodo con le associazioni animaliste;
2) di procedere, prima dell’immissione di 15 cani sul territorio, alla cattura e alla sterilizzazione di almeno lo stesso quantitativo di cani che si intendono aggiungere ai numerosi già presenti, visto che dai dati presenti all’ASP di Agrigento, nell’ultimo anno, ne risultano trattati circa una decina.