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Sciacca. Porrello: “Abbaglio politico” di Orabasta e Sciacca terme risorge su acquisto Terme di Acireale


Siamo stati colti di sorpresa, ci siamo istintivamente chiesti quale importante novità della problematica termale ci fosse sfuggita in questo tempo di coronavirus , cosa fosse avvenuto a nostra insaputa con l’acquisto delle Terme di Acireale da parte delle Regione

A dichiararlo è Nino Porrello portavoce del Comitato Civico Patrimonio Termale, che interviene su una nota stampa delle associazioni “#Orabasta” e “Sciacca terme risorge”, nella quale commentano l’acquisto delle Terme di Acireale da parte della Regione siciliana.

“La nota stampa delle associazioni “#ORABASTA” e “SCIACCA TERME RISORGE”, è molto critica nei confronti del governo della Regione siciliana – scrive Porrello – perché “ha trovato i soldi” per acquistare nei giorni scorsi il patrimonio immobiliare della società Terme di Acireale in liquidazione: da qui i cosiddetti “due pesi e due misure”, considerato che la stessa Regione siciliana “aveva dichiarato di non avere i soldi” per acquistare dalla società Terme di Sciacca in liquidazione quella parte del patrimonio immobiliare che è ancora in proprietà delle Terme di Sciacca in liquidazione (ex Motel Agip e cosiddetto Piccolo Albergo di San Calogero)”.

“Senza voler entrare nel merito dei contenuti della presa di posizione delle due associazioni, – continua il portavoce – ci preme, per amore di verità e dovere di cronaca, evidenziare come la diversa entità d’intervento economico della Regione siciliana nell’acquisto del patrimonio immobiliare delle Terme di Sciacca e di Acireale e la sua stessa quantificazione risalga al 5 dicembre 2016 (art. 8 comma 9 Legge Regionale nr. 24) : tale norma infatti, nel modificare il secondo comma dell’art. 2 della Legge regionale 20/2016, fissava sin da allora in euro 3.233.140,00 la somma massima per l’acquisto dei beni immobili della società Terme di Sciacca in liquidazione e in euro 15.676.860,00 quella per l’acquisto degli immobili di Acireale.

A ciò si aggiunga, sempre per amore di verità, che il governo regionale in carica all’epoca di questa scelta finanziaria-economica-politica fosse non l’attuale, ma quello del presidente Crocetta.

Questa diversità entità finanziaria dell’intervento regionale nel riacquisto del patrimonio immobiliare termale di Sciacca e di Acireale è stata, peraltro, più volte in passato già portata all’attenzione del dibattito pubblico e politico, anche attraverso interventi del nostro Comitato Civico, e comunque ha avuto la sua motivazione nel fatto che il valore periziato degli immobili di Acireale è ben superiore a quelli di Sciacca e nel fatto che nella procedura liquidazione di Acireale vi era in corso una procedura esecutiva di terzi per un debito di nove milioni di euro”.

In conclusione, – aggiunge Porrello – questo Comitato Civico Patrimonio Termale ritiene che la questione portata oggi all’attenzione dell’opinione pubblica riguardi cose già decise e definite quattro anni or sono e che appare oggi invece opportuno indirizzare la nostra attenzione e vigilanza sulla più recente evoluzione della questione termale di Sciacca.

Anche il Comitato Civico Patrimonio Termale si augura che la Regione siciliana possa fare uno sforzo economico aggiuntivo per acquisire l’ex Motel Agip, ma sicuramente registriamo come molto positivo il recente sviluppo dell’avviso pubblico per la concessione in affidamento del complesso termale, comprensivo dei beni immobili di cui la Regione ha riacquistato la piena proprietà dalla società Terme di Sciacca in liquidazione (con eccezione del parco termale che dovrebbe rimanere in concessione al Comune) e di beni immobili ancora nella disponibilità della società in liquidazione (c.d. Grande Albergo San Calogero).

Purtroppo, la sopravvenuta pandemia e la crisi economica del settore turistico rischia seriamente di mettere tutto in discussione, ragion per cui questo Comitato Civico Patrimonio Termale ritiene opportuno richiedere sin da adesso non la revoca, ma la sospensione o la proroga della scadenza del predetto Avviso pubblico.