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Ucraina. Lukashenko: “Sanzioni spingono Russia verso Guerra Mondiale”, Putin ordina allerta sistema difensivo nucleare

Il presidente Vladimir Putin prende atto delle “Sanzioni economiche illegittime” e che “gli alti funzionari dei principali paesi della NATO stanno facendo dichiarazioni aggressive contro la Russia” e per questo avanza lo spettro della minaccia nucleare ordinando di “mettere le forze di deterrenza dell’esercito russo in regime di allerta speciale” (comprese le basi di lancio del sistema di missili e siluri nucleari)

Inutile negarlo, la guerra in Ucraina sta prendendo una piega assai pericolosa, per non dire che sta rapidamente precipitando. La Russia estromessa dallo Swift e i cieli di quasi tutte le nazioni europee facenti parte della NATO chiusi agli aerei commerciali russi sono un duro colpo per Mosca, che però, pur definendo “illegittime” queste misure economiche, lamenta il clima estremamente aggressivo delle nazioni Nato, che fanno sentire la Russia accerchiata in Europa. E questo non è un bene, né per l’Europa né per il mondo.

Il primo a parlare è stato il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko che non ha esitato a dire chiaramente alla Tass che, secondo lui, da alleato di Mosca: “Le sanzioni contro la Russia sono peggio di una guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale”.

“In una situazione come questa dovremmo essere consapevoli che ci sono tali sanzioni. Si parla tanto di settore bancario, gas, petrolio, Swift. È peggio della guerra. – dice il presidente bielorusso – La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale. Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto”.

Dopo qualche ora ci ha pensato lo stesso Presidente russo Vladimir Putin a chiarire – come riportato dagli stessi TG russi – le reazioni di Mosca all’atteggiamento della Nato: I Paesi occidentali stanno intraprendendo azioni ostili nei confronti del nostro Paese non solo nella sfera economica. Intendo sanzioni illegittime, come tutti sanno benissimo. Ma gli alti funzionari dei principali paesi della NATO fanno anche dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese. Pertanto, ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere le forze di deterrenza dell’esercito russo in regime di allerta speciale.”

Parole poco chiare per i non addetti ai lavori ma che sono chiarissime per le cancellerie di tutto il mondo: Putin ha ordinato l’allerta del sistema deterrente nucleare.

A questo punto fa eco ancora il presidente russo Lukashenko che ancora alla Tass, dopo aver tentato di avviare varie negoziazioni per conto di Mosca con i Presidenti di vari Paesi, ha affermato che nel corso di un colloquio avuto ieri con il Presidente francese Emmanuel Macron, ha detto chiaramente che: “Minsk ospiterà armi nucleari se lo farà la Polonia”. Più precisamente, se gli Stati Uniti o la Francia schiereranno armi nucleari in Polonia o in Lituania, allora la Bielorussia ospiterà i missili nucleari russi.

Una situazione tesissima e che sul campo di battaglia sembra solo poter peggiorare. Malgrado infatti il Presidente ucraino Zelensky abbia accettato i colloqui con la delegazione russa in Bielorussia senza precondizioni – che si terrano già domani, riferisce la CNN -, continuano i bombardamenti su Kiev e le città ucraine, ma anche la risposta ucraina.

Mosca ha accusato l’impiego di armi vietate – munizione al fosforo – dalla Convenzione di Ginevra da parte dell’Ucraina. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che “l’esercito ucraino, nel disperato tentativo di contenere l’offensiva delle truppe russe, ha iniziato l’uso massiccio di munizioni al fosforo nella periferia di Kiev vicino all’aeroporto di Gostomel Secondo il ministero, le forze ucraine utilizzano proiettili da 122 mm per obici D-30 e razzi per BM-21 Grad di fabbricazione sovietica, nonostante queste munizioni siano vietate dal terzo protocollo della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi proibite del 1980”.

Inoltre, mentre continua l’avanzata russa che vede colpire sempre più obiettivi militari in Ucraina, stamane i militari ucraini hanno dichiarato di aver distrutto un convoglio delle forze speciali cecene, chiamato ‘Kadyrovites’ dal nome del leader ceceno Ramzan Kadyrov, a Hostomel, a circa 40 km da Kiev. Nell’attacco sarebbe – a detta degli ucraini – rimasto ucciso anche il generale Magomed Tushayev, comandante del 141mo reggimento motorizzato della guardia cecena.

Inutile dire che il presidente ceceno Ramzan Kadyrov – ben conosciuto in Russia e non solo, anche grazie all’apporto dei suoi uomini in Siria in favore dell’alleato russo Assad  – ha in queste ore chiesto “carta bianca” a Putin. Nello specifico, il Presidente ceceno ha esortato a lanciare un’operazione su larga scala in tutte le direzioni in Ucraina: “Ogni vita dei nostri uomini è la cosa più importante per noi. E poiché – gli ucraini – si sono rifiutati di negoziare due volte, allora possiamo solo cambiare tattica. Questo sarà più convincente per loro.

Chiedo alla leadership del Paese, il comandante supremo delle forze armate russe Vladimir Putin, di dare a tutte le forze speciali l’ordine appropriato in modo che la possano finire con i nazisti e, naturalmente, con i terroristi – si riferisce al battaglione ceceno “Dzhokhar Dudaev” che combatte con gli Ucraini – che hanno ucciso le nostre donne, le anziani e bambini nella Repubblica cecena”.

Insomma, non solo Putin si prepara alla peggiore delle ipotesi, ma Lukashenko chiede di schierare i missili nucleari in Bielorussia e Kadyrov chiede apertamente carta bianca per una “resa dei conti” col nemico. Un teatro veramente difficile per la diplomazia, specie per quella Europea ormai considerata ostile a Mosca.

Del resto, l’UE, la Nato e gli Stati Uniti sembrano non voler abbassare i toni: Borrell ha dichiarato che “Ue finanzierà armi letali all’esercito di Kiev. La Casa Bianca ha dichiarato che con l’allerta del sistema difensivo nucleare russo, “Vladimir Putin fabbrica minacce”. La Nato invece rimpalla l’accusa di aggressività: “Questa guerra è responsabilità di Vladimir Putin”, ha appena affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando che le nuove dichiarazioni di Putin sul nucleare si vanno ad aggiungere alla “retorica aggressiva” delle ultime settimane.

Giunge in questi momenti la notizia che il Presidente italiano Mario Draghi ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente di FI Silvio Berlusconi sulla questione ucraina. Noti sono i buoni rapporti personali tra Berlusconi ed il Presidente Russo Vladirmir Putin. Non sono stati però forniti i dettagli della conversazione tra Draghi e Berlusconi.