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Usa. Repubblicani candidano speaker Jim Jordan che dovrà cercarsi i voti per essere eletto, ma Trump ha già vinto

Dopo il ritiro dalla corsa a Speaker della Camera di Steve Scalise, i repubblicani candidano Jim Jordan, uomo di Trump, che come il suo predecessore dovrà cercare di convincere l’ala del suo partito che non l’ha votato

 

Jim Jordan deputato dell’Ohio, presidente della Commissione Giustizia e favorito dell’estrema destra, ma soprattutto uomo forte di Trump, è stato nominato dai repubblicani quale successore del destituito speaker Kevin McCarthy. Jim Jordan ha ottenuto 124 voti contro 81 di Austin Scott, alleato di McCarthy.

Anche il nuovo nominato, non garantisce che i problemi della camera Usa ancora bloccata, saino finiti, Il deputato trumpista di ferro dell’Ohio. contrario agli aiuti militari all’Ucraina,  al pari di Steve Scalisi, per essere eletto speaker della Camera deve raccogliere i 217 voti necessari per l’approvazione in aula, ma già 55 colleghi hanno fatto sapere che non lo voteranno. Alla Camera i repubblicani hanno una maggioranza di soli 9 voti, e quindi se solo 5 di loro si uniscono ai democratici il numero minimo necessario salta.

Lo scontro dunque è tutto interno al Partito repubblicano, situazione che sta paralizzando il Congresso e bloccando gli aiuti sia all’Ucraina che a Israele, inoltre incombe la legge per il finanziamento dello stato che andrebbe approvata entro il 17 novembre e se Jim Jordan non venisse eletto, tutto questo rimarrebbe bloccato. Una situazione da incubo per il presidente Joe Biden. L’unico che comunque vada vince comunque è Donald Trump: se Jim Jordan venisse eletto, avrebbe il suo uomo a capo della Camera, se non venisse eletto la Camera rimarrebbe bloccata e molto probabilmente il 17 novembre gli Usa andrebbero in default e immaginare quale delle due opzioni sia più gradita all’ex presidente non è difficile intuirlo.