⦿ Ultim'ora

Dpcm covid. Salvini: “No Italia chiusa per tutto aprile”. Draghi: “Chiusure in base ai contagi”. È scontro


“Nel nome del buonsenso che lo contraddistingue – e soprattutto dei dati medici e scientifici – chiediamo al presidente Draghi che dal 7 aprile, almeno nelle regioni e nelle città con situazione sanitaria sotto controllo, si riaprano (ovviamente in sicurezza) le attività chiuse e si ritorni alla vita a partire da ristoranti, teatri, palestre, cinema, bar, oratori, negozi!”

Questo l’appello-ultimatum di Matteo Salvini al premier Mario Draghi che risponde: “Le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai contagi”. Due posizioni apparentemente contrapposte che potrebbero portare alla prima divergenza nel governo, con la Lega che minaccia di non votare il provvedimento, che comunque numeri alla mano passerebbe ugualmente.

Tutto accade poco prima della conferenza stampa di Draghi. Non appena il premier inizia a parlare, sui cellulari dei giornalisti irrompe una dichiarazione di Matteo Salvini: “È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile”.

Ma alla luce di quanto Draghi insieme e Roberto Speranza avevano appena comunicato, ovvero la decisione di prorogare il blocco nazionale fino al 30 aprile, riaprendo solo le scuole primarie in zona rossa, sa di ultimatum, anche perché l’ex ministro dell’Interno aggiunge: “Qualunque proposta in consiglio dei ministri e in Parlamento avrà l’ok della Lega solo se prevederà un graduale e sicuro ritorno alla vita”.

Di fatto una minaccia di sfilarsi dalla maggioranza, che immediatamente viene riportata al premier, che per nulla turbato stronca Salvini: “Le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati che vediamo sui contagi. Le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per aria. È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati”.

Non c’è niente di nuovo nella risposta di Draghi che a fine conferenza stampa torna sulla questione, quasi in risposta all’ultimatum leghista: “Anche io vorrei aprire e se sarà possibile, lo faremo”. Per il premier tutto è deciso, Salvini o non Salvini.