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Lite per un tamponamento: è in coma il medico aggredito con l’accetta davanti al Pronto soccorso: fermato un 62enne

Un medico del Policlinico San Donato milanese è gravissimo dopo essere stato aggredito da un pregiudicato 62enne per una banale lite per un tamponamento: fermato l’aggressore

L’aggressione è avvenuta intorno alle 10 di martedì 13 dicembre nel parcheggio del Policlinico San Donato milanese. La vittima è Giorgio Falcetto, medico 76 anni, in pensione ma ancora al lavoro come libero professionista, facente il chirurgo al Pronto soccorso. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il medico sarebbe stato ferito con un accetta nel parcheggio dell’ospedale da un uomo a seguito di una lite, pare per un tamponamento, che dopo il fattaccio si è dato alla fuga. Falcetto avrebbe visto che la sua auto in sosta fuori dal pronto soccorso era stata urtata da un’altra vettura e ha cominciato a discutere con il conducente, che innervosito ha preso dalla sua auto un’accetta e ha iniziato a colpire alla testa il chirurgo. Alcuni operai al lavoro in un cantiere per la fibra ottica sono intervenuti e hanno cercato senza riuscirci di fermare l’aggressore, che è salito in macchina ed è fuggito.

Il chirurgo 76enne che a causa dell’aggressione ha riportato profonde ferite alla testa, è stato subito soccorso e trasportato in condizioni gravissime all’ospedale San Raffaele, dove è stato operato in Neurochirurgia. Al momento è ricoverato in stato di coma.

Gli investigatori di Corsico e San Donato che indagano sull’aggressione, hanno iniziato la caccia al fuggitivo e quando in una strada hanno individuato la sua auto, un’Alfa Romeo 147, si sono appostati ed hanno atteso che tornasse verso la macchina, per bloccarlo. Secondo le prime informazioni sembra che tra la vittima e il suo aggressore non ci fosse alcun rapporto e che neppure si conoscessero. Da capire però perché il 62enne si trovasse in ospedale visto che non risultano visite o accessi al pronto soccorso. L’uomo che avrebbe precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona ma definiti dagli inquirenti “piuttosto datati” è stato quindi portato in caserma a San Donato ed interrogato, ed infine fermato.