Il cognato della premier Giorgia Meloni: “nelle campagne c’è bisogno di manodopera” e “i giovani italiani devono sapere che non è svilente andare a lavorare in agricoltura. Quello che non è un modello di civiltà è non andare a lavorare, stare sul divano e gravare sulle spalle altrui col reddito di cittadinanza”
Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura forse perché cognato di Giorgia Meloni, e quindi come tale qualcuno direbbe “due braccia rubate all’agricoltura”, torna ad attaccare i percettori di reddito di cittadinanza, molti dei quali colpevoli di essere poveri, dicendo a tutti, quindi anche ai laureati che: “Lavorare nei campi non è svilente”.
Questa una delle tanti frasi usate da Lollobrigida, nella sua qualità di ministro dell’Agricoltura all’inaugurazione di Vinitaly per mortificare i percettori del rdc, aggiungendo: “C’è bisogno di immigrazione legale, quella illegale è il primo nemico”, frase che fa intuire che il vero l’obiettivo di questo governo, è togliere il sussidio ai poveri per costringerlo a farli lavorare come stagionali, quindi un paio di mesi l’anno, nei campi o nelle strutture balneari estive… praticamente vogliono creare i nuovi schiavi.
Il lavoro nei campi non è svilente, ha detto Francesco Lollobrigida e questa è sicuramente una verità, ogni lavoro è dignitoso, ma non si può generalizzare, non puoi imporre a giovani, che spesso si sono laureti con enormi sacrifici personali e dei genitori, che magari hanno rinunciato ad una pizza al sabato sera per mantenere i figli nelle università, di gettare nel cesso il titolo e mettersi a coltivare la terra, non foss’altro perché magari hanno studiato altro. Inoltre il ministro dovrebbe sapere che il settore agricolo non offre sempre paghe “dignitose” e quasi sempre ad accettare condizioni di fatto illegali sono gli immigrati spesso irregolari, fatti lavorare nelle condizioni che il Rdc si era impegnato a contrastare.
Lollobrigida – almeno da quello che ha detto – vorrebbe mandare tutti nei campi, ma realmente quanti sono i giovani occupabili che prendono il reddito? Al 31 dicembre 2022 , dai dati Anpal pubblicati a marzo 2023, i percettori di Rdc maggiorenni under 30 erano 264.537 . Di questi, 41 mila già occupati e 223 mila senza impiego e quindi soggetti alla sottoscrizione del Patto per il lavoro (PPL). Va però ricordato che la Lega ha introdotto una novità: dal 1 gennaio di quest’anno per percepire il reddito di cittadinanza i giovani compresi nella fascia 18-29 anni dovranno iscriversi a scuola e completare l’obbligo di legge. Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, a dicembre erano ben 140 mila i giovani percettori di Rdc sotto i 30 anni che, quando c’è, hanno solo la licenza elementare o la licenza di scuola media. Ma le braccia potrebbero ridursi ancora. Nel primo bimestre del 2023, ultimo anno per il Reddito che a detta del governo verrà sostituito nel 2024 da una nuova misura assistenziale, le domande per accedere al sostegno al reddito sono crollate del 65%, con 90.287 richieste contro le 261.378 dello stesso bimestre 2022.
I posti di lavoro – A spiegare il dato, oltre al probabile, minore appeal di una misura in disarmo (nel 2023 gli occupabili possono averlo solo per 7 mesi), è la ripresa del lavoro, che ha riportato anche una parte dei nuclei beneficiari del Reddito nel mercato. Inoltre, tra gennaio e febbraio 2023 sono stati creati oltre 100 mila nuovi posti di lavoro al netto delle cessazioni. Cresce anche il numero degli occupati, 459 mila in più a gennaio rispetto allo stesso mese del 2022, e rispetto a dicembre gli inattivi sono stati 83 mila in meno e rispetto a gennaio 2022 sono 478 mila in meno. Dati che almeno in parte spiegherebbero perché 99.998 nuclei familiari percettori abbiano perso quest’anno i requisiti reddituali per ottenere il Rdc, mentre in tutto il 2022 erano stati 314 mila. Difficile sapere quanti di questi abbiano trovato lavoro nell’agricoltura.
Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.