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Mar Rosso, Houthi: “Continueremo attacchi navi Israele, USA possono anche mobilitare mondo intero”

Gli Houthi su X: “Continueremo le nostre operazioni militari finché il genocidio a Gaza non sarà fermato e finché cibo, medicine e carburante non saranno portati alla popolazione assediata. Gli Stati Uniti avrebbero dovuto agire politicamente per fare pressione su Israele affinché fermasse i suoi crimini invece di espandere la portata del conflitto e aumentare i rischi per la navigazione

“Anche se l’America riuscisse a mobilitare il mondo intero, le nostre operazioni militari non si fermeranno finché non si fermeranno i crimini di genocidio a Gaza e non si consentirà che cibo, medicine e carburante vengano portati alla sua popolazione assediata, indipendentemente dai sacrifici che ci costerà. La nostra guerra è morale e non abbandoneremo la responsabilità di difendere gli oppressi sulla terra, come Dio Onnipotente ci ha comandato”.

E’ questa la posizione espressa da Mohammed al-Bukhaiti su X, funzionario del gruppo filoiraniano Houthi dello Yemen, dopo la notizia che gli Stati Uniti saranno a capo di una nuova forza di protezione marittima per fermare gli attacchi del gruppo islamico alle navi utili ad Israele nel Mar Rosso. Secondo il gruppo filoiraniano infatti, le acque adiacenti allo Yemen sono sicure per la navigazione di tutte la navi, tranne che per quelle israeliane o dirette in Israele; ad affermarlo, il principale negoziatore Houthi Mohammed Abdulsalam.

Al-Bukhaiti in un altro post su X ha inoltre spiegato che: “l’annuncio americano della creazione della ‘Coalizione della Vergogna’ – riferito alla forza navale da schierare nel Mar Rosso – non ci impedirà di continuare le nostre operazioni militari finché i crimini a Gaza non saranno fermati” aggiungengo che “il sostegno dei paesi dell’Alleanza della Vergogna ai crimini di Israele a Gaza è una macchia nella loro storia e porterà ad ampliare la portata del conflitto e ad aumentare i rischi per le vie di navigazione. Avrebbero dovuto agire politicamente per fare pressione su Israele affinché fermasse i suoi crimini invece di espandere la portata del conflitto”.