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Meloni nega di avere promesso il taglio delle accise, ma il programma elettorale di F.d.I la smentisce

“Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina. Gira un video del 2019 in cui io chiedevo di tagliare le accise sulla benzina. Sono ancora convinta che sarebbe ottima cosa tagliarle, ma dal 2019 ad oggi il mondo è cambiato, stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte”

Si difende così Giorgia Meloni in un video pubblicato ieri, dagli attacchi di tutte le opposizioni, per la prima volta unite contro il governo sulla scelta di non ripristinare il taglio varato dal governo Draghi. Ma la “bugia” è subito smentita dal programma elettorale di Fratelli di Italia, dove a pagina 26, si citano le misure che il partito avrebbe messo in campo in caso di vittoria alle elezioni. Tra queste c’è la “Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise”.

Meloni precisa che se l’esecutivo avesse deciso di mettere i 10 miliardi necessari sul taglio delle accise, “non avremmo potuto aumentare il fondo sulla sanità di 2 miliardi di euro, non avremmo potuto aumentare la platea delle famiglie che potevano accedere al sostegno da parte dello Stato per calmierare le bollette domestiche, non avremmo potuto immaginare una decontribuzione per i neoassunti, non avremmo potuto istituire il fondo carrello per aiutare a fare la spesa di fronte all’aumento dei generi di prima necessità per le famiglie più fragili, non avremmo potuto mettere risorse sul fondo per i crediti d’imposta delle Pmi”.

Ma le spiegazioni non convincono Pd, Terzo polo, M5s e Sinistra-Verdi, che replicano duramente: “dice il falso o è smemorata”.

Per il vicepresidente M5s, Michele Gubitosa “i casi sono due: o Meloni ha la memoria molto corta, oppure prende in giro gli italiani, rimangiandosi le promesse fatte in campagna elettorale”.

Caustico Carlo Calenda: “Falso, lo avevate promesso nel programma. Secondo si sarebbe potuto intanto finanziare fino a marzo, come gli altri interventi, con un costo di 2,2 mld, abbondantemente coperto dal decoupling. Come vi avevamo proposto. Il quadernino è molto dolce, però cerchiamo di essere seri”, incalza riferendosi alla ‘rubricà sui social “Gli appunti di Giorgia”, voluta dalla stessa premier.

Per il Pd, intreviene Antonio Misiani: “Meloni o ci prende in giro o ha la memoria corta. Propendiamo per la prima ipotesi. Lasci perdere la propaganda: le bugie hanno le gambe corte. I cittadini meritano risposte, non bufale”. I dem inoltre chiedono un’audizione urgente del ministro dell’Economia Giorgetti sul rincaro dei prezzi.