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Nave da guerra Usa “entra illegalmente” nel mare di Taiwan durante le esercitazioni militari cinesi attorno all’isola

Alta tensione nel mar Cinese meridionale: mentre la Cina sta completando i tre giorni di esercitazioni militari attorno a Taiwan, il cacciatorpediniere statunitense missilistico Uss Milius si è presentato nelle acque del nel mar Cinese meridionale, vicino alle Isole Spratly, scatenando l’ira di Pechino

La sequenza dei fatti è questa: Pechino in risposta all’incontro di mercoledì scorso, quando la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, ha incontrato in California lo speaker della Camera dei Rappresentanti statunitense Kevin McCarthy, sta effettuando tre giorni di esercitazioni militari attorno a Taiwan. Washington sua volta ha contro risposto  inviando il suo cacciatorpediniere missilistico Uss Milius nelle acque delle Isole Spratly, rivendicate da Pechino, in una missione definita “sui diritti e le libertà di navigazione”.

La Marina Usa ha riferito che l’annuncio è maturato quando le forze armate cinesi sono impegnate nell’ultimo di tre giorni di esercitazioni militari su vasta scala intorno a Taiwan, affermando che “l’operazione del cacciatorpediniere è conforme al diritto internazionale”.

Pechino però è di diverso avviso e il comando della Marina cinese, ha definito “illegale” la manovra della nave da guerra statunitense: “Il cacciatorpediniere si è introdotto illegalmente nelle acque adiacenti al Meiji Reef nelle isole cinesi di Nansha (il nome che Pechino utilizza per le Spratly, ndr), senza l’approvazione del governo cinese”, ha dichiarato un portavoce dell’Esercito popolare di liberazione, aggiungendo che l’aeronautica cinese “ha seguito sorvegliato la nave”.

Nel suo briefing quotidiano, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha affermato che “l’indipendenza di Taiwan e la pace si escludono a vicenda”. Pechino quindi, ha avvertito che “l’indipendenza e la pace di Taiwan” sono scenari “che si escludono a vicenda”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin inoltre nel briefing quotidiano ha affermato, che “le esercitazioni congiunte per affilare la spada” dell’Esercito popolare di liberazione cinese, partite sabato e che dovrebbero concludersi in giornata puntando a “circondare l’isola”, sono “un severo monito per le forze secessioniste di Taiwan e la loro collusione con forze esterne”, nonché “azioni necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. Pechino considera Taipei parte “inalienabile” del suo territorio.