⦿ Ultim'ora

New York Times: “Fallito boicottaggio economia delle aziende occidentali, Mosca anzi ne ha tratto vantaggio”

Il tentativo di boicottaggio dell’economia russa intrapreso da centinaia di aziende occidentali dopo il 24 febbraio 2022 è fallito e al contrario, il ritiro delle attività straniere dalla Russia ha permesso a Putin di fare cassa attraverso la stipula di accordi vantaggiosi rafforzando il sistema economico e contribuendo a finanziare le attività militari

Lo scrive il New York Times in un lunga inchiesta pubblicata il 17 dicembre scorso. Zelensky all’inizio del conflitto si era rivolto agli operatori economici presenti in Russia dicendo “Lasciate la Russia e fate in modo che non ricevano un centesimo”, appello a cui avevano aderito in massa marchi come Ikea, Toyota e Starbucks. Ma la mossa come domostra la chiusura di McDonald’s, la catena di fast food che aveva aperto il suo primo ristorante a Mosca nel 1990, non ha creato nessun problema, un’azienda russa l’ha rilevata a prezzi stracciati, ha cambiato nome ed ha continuato l’attività.

La speranza delle nazioni alleate dell’Ucraina era che la pressione esercitata sull’economia russa avrebbe costretto Putin ad un ripensamento della strategia militare. Diversi osservatori avevano scommesso sul fatto che proprio il boicottaggio delle imprese, più che le sanzioni, avevano accelerato la fine dell’apartheid in Sudafrica. E in effetti in una fase iniziale sembrava che il piano potesse funzionare. La borsa di Mosca era rimasta chiusa per quasi un mese e il valore del rublo era precipitato. Ma l’esultanza dell’Occidente è durata poco, il Cremlino ha approvato restrizioni ai movimenti di denaro all’estero e imposto stringenti condizioni alle compagnie occidentali che volevano lasciare il Paese.

Prezzi di vendita stracciati, compratori approvati dal Cremlino, attività cedute allo Stato o ad alleati del presidente, “uscite” soggette ad una pesante tassazione e segnate spesso da pressioni. Con queste misure la Russia ha stabilizzato l’economia, un processo completato in pochi mesi che ha permesso al Paese di finanziare anche gli sforzi bellici contro l’Ucraina.

Ma il vero capolavoro di Putin, come scrive il New York Times è che dall’inizio del conflitto le compagnie occidentali che hanno annunciato il ritiro avrebbero riportato perdite per più di 103 miliardi di dollari. Ad evidenziare il successo è stato l’ex presidente Dmitry Medvedev, che a proposito di uno dei tanti accordi capestro imposti agli operatori esteri ha dichiarato che “un budget forte significa un aiuto per il fronte”. Lo stesso Putin poche settimane fa ha commentato: “Pensavano che qui tutto sarebbe crollato? Non è avvenuto niente di tutto ciò. Sono arrivate le aziende russe e siamo andati avanti”.

Putin dunque è riuscito a sovvertire qualsiasi previsione e a neutralizzare il boicottaggio e se a ciò si somma l’inefficacia delle sanzioni che la Russia è riuscita ad aggirare grazie a diversi Stati amici, il risultato finale per l’occidente non è positivo.